LA LETTURA DEL DISTURBO DA STRESS SECONDO LA MEDICINA TRADIZIONALE CINESE
Dalla lezione di Qiao Wenlei sulla Sindrome da Stress, Nanjing (8.9.2000)
Questa sindrome è molto frequente in Occidente, la studio da diversi anni in modo specifico.
L’estrema pressione da parte della società contemporanea, il livello di competizione, le tensioni familiari, il colpo di frusta, ecc portano a cambiamenti emotivi e del corpo.
Le risposte agli eventi esterni sono fisiologiche, ma se sono oltre le possibilità allora danneggiano, producendo:
-Tensione emotiva e irrequietezza
-Fatica, stanchezza, faticabilità, mancanza di concentrazione.
-Disturbi del sistema respiratorio, con respiro superficiale e rapido (diverso dall’asma), palpitazioni e tachicardia (per ossigenare il cervello in situazioni di stress).
-Disturbi del gastroenterico (qi che sale all’inverso con nausea, vomito, sensazione di pienezza epigastrica, stipsi o diarrea).
-Preoccupazione e paura.
-Dolori muscolari (collo e spalle specialmente) con tensione, contratture, noduli
-Nel colpo di frusta la lesione è prima a livello fisico, e poi produce anche conseguenze emotive-mentali (per molti paziente avviene un cambiamento dopo un traumatismo da incidente d’auto).
-Sensazione di soffocamento alla gola durante la notte.
Ricordiamo che il termine stress è stato introdotto in biologia da W. Cannon e ha ricevuto una definizione univoca con Selye, secondo cui ‘lo stress è la risposta non specifica dell’organismo ad ogni richiesta effettuata ad esso.
Secondo Selye lo stress non è una condizione patologica, può produrre patologie. Si tratta di una reazione difensiva e adattativa – denominata emergenza – caratterizzata da una fase di allarme con modificazioni biochimiche ormonali, una fase di resistenza in cui l’organismo si organizza funzionalmente in senso difensivo e una fase di esaurimento in cui avviene il crollo delle difese e l’incapacità di adattarsi ulteriormente.
In seguito si è sviluppata una concezione più flessibile che considera anche la relazione tra apparato psichico e reazioni endocrine, per cui la risposta dipende dalla valutazione cognitiva del significato dello stimolo.
Quando le difficoltà superano le capacità di risposta la corda si tende troppo. In Cinese ‘stress’ si dice jinzhang, in cui jin è lo stesso termine che definisce il polso teso, zhang significa ‘tirato’: la corda è così tesa e tirata che ha perso elasticità e non rimane possibilità di movimento.
Da quando, nel 1993, ho iniziato a collaborare strettamente con i Colleghi europei e a trattare regolarmente i loro pazienti mi sono resa conto che i disturbi e le patologie causate da stress avevano una frequenza altissima.
L’estrema pressione da parte della società contemporanea, il livello di competizione, le tensioni familiari, ma anche eventi fisici come il colpo di frusta, portano a cambiamenti emotivi e del corpo. Le conseguenze possono rimanere all’interno di una risposta fisiologica oppure diventare patologiche, con manifestazioni cliniche mentali ma anche prettamente fisiche (la tensione muscolare innanzi tutto).
All’interno della medicina occidentale la Sindrome da Stress è stata descritta per la prima volta da Seyle, che ne ha delineato tre stadi, a cui questo lavoro fa riferimento.
Non c’è una corrispondenza totale con le sindromi ‘classiche’ della TCM, ma esiste una forte sovrapposizione, che permette di individuare alcuni quadri principali.
Nella teoria della medicina cinese è la Vescica biliare ad avere un ruolo fondamentale, più importante anche di quello del Fegato. Anche se in genere le sette emozioni sono riferite ai cinque organi, la Vescica biliare possiede quelle caratteristiche particolari che la pongono in primo piano nell’etiopatogenesi della malattia.
Se il qi di Vescica biliare è abbastanza forte può affrontare lo stress che deriva dalla pressione esterna, dai continui cambiamenti che si determinano intorno a noi, e si possono facilmente superare le alterazioni emotive che ne conseguono.
Le prime manifestazioni sono di ordine somatico, con stanchezza e tensioni muscolari soprattutto a collo e spalle, localizzate principalmente proprio lungo il jinjing – canale tendino-muscolare di Vescica biliare, insieme a sintomi psichici riconducibili a un vuoto di Vescica biliare, quali ansia diffusa, stato di allarme generalizzato, irrequietezza.
Nella discussione sui vari stadi e le relative sindromi differenziali si esaminerà come poi la patologia si possa aggravare, con produzione di fuoco e con coinvolgimento degli organi, manifestandosi anche con disturbi respiratori e gastroenterici.
Gli elementi principali che suggeriscono un ruolo prioritario della Vescica biliare sono:
– Il decorso del canale di Vescica biliare, shaoyang del piede, e in particolare del suo jinjing – canale tendino-muscolare, che copre il lato esterno del piede e dell’arto inferiore, l’articolazione coxo-femorale, l’aspetto laterale del torace, ascella, seno, fossa sovraclavicolare. Ricordiamo che le sue diramazioni raggiungono l’aspetto anteriore della coscia, la zona sacrale , il collo e la zona mastoidea, e si estendono sia al vertice del capo che a tempia, naso, canto esterno dell’occhio.
Queste zone corrispondono a quelle particolarmente interessate dalle tensioni muscolari che derivano dallo stress e il dolore dei jinjing è proprio caratterizzato dal fatto che si estenda su una fascia.
– L’appartenenza al legno e la relazione interno-esterno con il Fegato, con cui condivide la funzione di mantenere libera e fluida la circolazione del qi.
– La sua funzione di governare il coraggio, il giudizio e la capacità di decidere, funzione che determina anche lo svolgimento corretto del ruolo di pianificazione del Fegato, ‘generale dell’esercito che provvede alla strategia’.
– La sua peculiarità di essere un qiheng zhifu, viscere curioso o straordinario, che quindi si riempie e si svuota come tutti i visceri, ma insieme si comporta come uno zang, conservando jingzhi, liquido-essenza.
– La sua attribuzione di xianghuo, ‘fuoco-ministro’, che ha tra l’altro la funzione di sostenere la Milza nella trasformazione del cibo, così come può danneggiarla se è in eccesso.
– La sua caratteristica in quanto strato shaoyang, che agisce come cardine tra esterno e interno.
MANIFESTAZIONI CLINICHE
1° stadio – Reazione di allarme
Questo stadio corrisponde a una fase di aumento della produzione surrenale in risposta agli stimoli.
Comprende due sindromi, in parte sovrapposte, ma nel secondo caso un ristagno di qi aggrava il quadro, con manifestazioni soprattutto a livello di digestione.
a. Vuoto di Vescica biliare e Cuore.
E’ soprattutto la Vescica biliare ad essere insufficiente. Il paziente è in uno stato di timorosità, di allarme continuo, con un’ansia diffusa (‘sensazione come se fosse sempre sul punto di essere arrestato’), reattività estrema a ogni stimolo esterno (‘palpitazioni e sussulti a ogni rumore improvviso’) e irrequietezza interna (fanzao).
Il sonno è disturbato e possono comparire sia tachicardie che aumenti occasionali della pressione arteriosa.
E’ sempre presente una contrattura muscolare oppure una sensazione di tensione, di fastidio a collo e spalle, magari non particolarmente severa, ma che comunque mostra una dolorabilità alla pressione locale.
La lingua in genere è pallida, il polso sottile e a corda.
I pazienti a questo stadio non sono frequenti perché di solito ricorrono a un trattamento quando il disturbo è più avanzato, ma può essere facilmente rilevato per esempio nei pazienti vengono dall’Europa dell’Est.
b. Pieno, con ristagno di Vescica biliare e accumulo di mucosità.
La Vescica biliare è un organo ‘calmo’, che contiene liquido-essenza, e il suo qi deve scorrere in modo fluido, come quello del Fegato. Il suo ristagno produce mucosità-calore, che causa una disarmonia di Stomaco, il cui qi va all’inverso, salendo verso l’alto.
I sintomi principali sono bocca amara, nausea, alterazioni dell’appetito e senso di costrizione del torace.
L’induito è giallo e colloso oppure bianco e colloso, il polso è a corda e scivoloso.
2° stadio – Fase di resistenza
E’ una fase che dura a lungo, nella quale si trova la maggior parte dei nostri pazienti.
Vescica biliare e Fegato mantengono un ruolo principale, con una priorità della Vescica biliare, ma – a differenza del 1° stadio – il meccanismo patologico vede sempre coinvolti più organi.
Vescica biliare e Cuore:
i sintomi sono più gravi che nella fase precedente, con ipertensione arteriosa, accelerazione della frequenza cardiaca, palpitazioni o aritmie più importanti, alterazioni del sonno, ansia e agitazione, che indicano una sofferenza del Cuore, lo zang che domina la mente.
Polmone:
è presente il tipico respiro superficiale e rapido, diverso sia dai sospiri tipici del ristagno di qi di Fegato, che sono profondi e producono sollievo, sia dal respiro corto del vuoto di Rene che non riceve il qi. E’ un respiro corto dovuto insieme alla tensione muscolare del jinjing di Vescica biliare e ai blocchi della grande circolazione, nel passaggio tra i canali di Vescica biliare – Fegato e Polmone.
Milza-Stomaco:
Le mucosità-calore attaccano la Terra, come nel 1° stadio, ma con interessamento più profondo e manifestazioni quali stipsi o diarrea, sensazione di gonfiore e di pienezza addominale. Ci può essere anche un aumento oggettivo delle dimensioni dell’addome perché lo Stomaco è sempre aperto, lavora in continuazione e il paziente ha sempre voglia di mangiare, anche se si sente, privo di energie, di desideri e di interesse.
Il qi di Milza si consuma a causa dell’ipercontrollo da parte dell’elemento legno, con un declino quindi delle funzioni della Milza e facilità all’aumentare di peso; lo Stomaco lavora in eccesso per il pieno di fuoco trasmesso dalla Vescica biliare: la digestione bilancia l’eccesso di fuoco, e quindi mangiando il paziente sente un sollievo temporaneo, ha la sensazione che il cibo lo calmi.
3° stadio – Esaurimento
Rene:
Come avviene in qualunque malattia che perdura nel tempo, qualsiasi sia l’organo colpito inizialmente il Rene soffre dell’eccesso di lavoro e diventa insufficiente.
In particolare esiste poi una stretta relazione tra Rene e Fegato, che hanno la stessa radice, come jing e sangue hanno la stessa origine.
Si possono individuare due sindromi principali:
a. Vuoto di yin, con calore interno.
Il paziente appare eccitato, con segni di calore vuoto soprattutto in alto quali cefalee, dolori muscolari, calore al viso ma alle stesso tempo segni di vuoto come mani fredde, debolezza di lombi e ginocchia.
E’ un quadro frequente nella menopausa.
b. Vuoto di qi e di yin.
E’ una sindrome più grave perché il qi è consumato: infatti non sono presenti manifestazioni di risalita di yang in eccesso relativo, e il paziente appare molto debole, con dispnea, astenia severa, facile faticabilità.